Ettore Forni

Il burattinaio Ettore Forni (1877-1959) agì per decenni in area padana, con una particolare predilezione per la città di Ferrara, dove era nato nel 1877. La passione per il teatro dei burattini lo condusse ben presto ad abbinare la sua attività di falegname a quella di aiutante di un burattinaio che teneva spettacoli in Piazza del Travaglio. Divenuto in seguito un bravo intagliatore, alla fine dell’800 si apprestò ad intraprendere autonomamente l’arte burattinesca costruendo da sé sia i burattini di legno, sia ogni altro materiale di scena. Per diversi anni si avvalse dei copioni di alcuni burattinai con i quali aveva precedentemente collaborato, quindi iniziò a scrivere testi propri traendo ispirazione da commedie o farse note o da romanze popolari o da altri libretti a stampa con vicende storiche e religiose.

Con il suo teatrino operò con una certa sistematicità a Ferrara, nelle adiacenti campagne e nel Veneto scegliendo come spazio scenico le piazze e le piazzette urbane riservate agli spettacoli, le osterie, i cascinali, le scuole, le sale del dopolavoro operaio. I suoi spettacoli lo portarono lontano da casa anche per periodi significativi ma non lo trasformarono in burattinaio girovago.

Un suo collega d’arte di quei tempi, Gottardo Zaffarelli, lo definì uomo dal cuore d’oro sempre disposto ad aiutare artisti bisognosi.

Colpito da paralisi, interruppe l’attività  nel1947. Preceduti per qualche tempo dalla sorella  Gisella coadiuvante del padre, subentrarono nel mestiere i figli Ubaldo (“Dante”) e Oscar(“Lori”) che erano stati suoi aiutanti sin da bambini. Dante e Lori porteranno avanti l’attività sino alla seconda metà degli anni ’70 del Novecento.

 

Il materiale della famiglia Forni è stato acquistato dal Comune di Ferrara un decennio più tardi e comprende due teatrini, oltre duecento scenari, una cinquantina di burattini, oltre un centinaio di copioni, materiali e attrezzatura varia.

Il materiale è conservato al Museo Mondo Agricolo Ferrarese.