Nevio Borghetti

Nevio nasce a Ferrara il 19 Marzo 1921 da Adriana e Canzio, frequenta le scuole elementari fino alla sesta, per entrare poi  in collegio dove impara  a suonare diversi strumenti a fiato.
Da bambino, la cosa che più lo appassiona è poter assistere, d’estate sul “montagnone”,  agli spettacoli di burattini di Giuseppe Ferrari.
Il piccolo Nevio verrà praticamente «segnato» il giorno in cui  Ferrari gli chiederà di aiutarlo, con l’uso di un bastone, a tenere in scena qualche personaggio secondario.
Il ricordo di questa esperienza, che lo ha toccato profondamente, lo accompagnerà per tutta la vita e contribuirà fortemente a fargli intraprendere la strada del magico mondo dei burattini.

Personaggio eclettico, dagli innumerevoli mestieri, lo vediamo raccoglitore di canapa,  secondino, dedito ai più svariati lavori stagionali fino a quando, di ritorno dalla prigionia in Germania dopo la seconda guerra mondiale, inizia definitivamente la professione di venditore ambulante di profumi, biancheria intima e cravatte.
Per hobby, suona prima il bombardino, poi il basso nella Banda cittadina «La Puntgaza», successivamente entra anche a far parte della famosissima Orchestra a plettro Gino Neri di Ferrara, iniziando a suonare il triangolo, per passare al vibrafono ed infine ai timpani.

INIZIA L’ATTIVITA’ CON I BURATTINI
Nel 1958 Maurizio, il terzo dei quattro figli di Nevio (Adriana, Franco, e Cristina), per divertire gli amici ricorre a mezzi improvvisati, simulando un teatrino e ripetendo a suo modo, le rappresentazioni viste a Bellaria, dal burattinaio Monticelli  (lontano parente della madre Magda).
In Nevio, colpito dalla creatività e dalla passione del figlio, si risvegliano ricordi di tempi lontani e mai sopiti;  regala a Maurizio una decina di burattini di gomma e con alcuni amici che si prestano, chi per le scene, chi per le luci, chi per altro, arriva a costruire un piccolo teatrino. Da questo momento cominciano a casa di Nevio serate dove si alternano ad ascolti di brani musicali e a letture di “Zirudelle” da lui stesso composte, brevi farse, inventate ed eseguite coi burattini insieme al giovanissimo Maurizio.
La prima vera  rappresentazione di quella che sarà la  compagnia  «I Burattini di Nevio», arriva alla fine degli anni 60, quando il Circolo dei Commercianti chiede a Nevio uno spettacolo per i bambini abbandonati.
La rappresentazione viene eseguita   nello stesso Circolo sopra il Teatro Nuovo di Ferrara. Per la cronaca, in quel tempo, Nevio deve lavorare stando seduto, per consentire a Maurizio di stare in piedi, in un teatrino largo poco più di un metro e senza l’ausilio di alcun impianto di amplificazione.

DA DILETTANTE A SEMIPROFESSIONISTA
Alla prima rappresentazione del Circolo Commercianti ne seguono altre presso famiglie, in occasione di feste private.
A questo punto Nevio, si rende conto che, per poter continuare in questa sua grande passione, deve compiere un salto di qualità.


Fa costruire un teatrino più grande con scene disegnate da un professionista del tempo (il pittore Fontana) e va alla ricerca di copioni classici del Teatro dei Burattini e della Commedia dell’Arte.
Dopo alcuni anni, acquisita la tecnica,
partecipa a Festival di burattinai a Bologna, Parma, Mantova ed è in quelle occasioni che conosce colleghi già affermati e famosi, stringendo rapporti di amicizia e d’affari. In tali occasioni ne approfitta per annotare battute tipiche di maschere come Sandrone, Fagiolino, il Dottor Balanzone,  da poter usare poi nelle sue recite.


NASCE LASAGNIN MEZAZZARVELA
Ricerche presso la Biblioteca Comunale di Ferrara, danno vivente, alla metà dell’800 a Mizzana, tal Lasagna Mezazzarvela, detto Lasagnino, padre Lasagnon, madre Modesta, con l’inseparabile compagno asino Scapuzon. Lasagnin viene descritto, dal conte Giovanni Francesco Aventi, nel poema dialettale ” Viaz ad Lasagnin da Milzana a Bunden” edito, in 5 canti a più riprese fra il 1845 e il 1849 e ristampato da Sante Guelfi nel 1925, come un povero sempliciotto che fa le cose sempre alla rovescia. Nevio sceglie questo personaggio che fa scolpire da Giordano Ferrari, con gli stessi tratti somatici ricavati dalle descrizioni del Conte Aventi.
La prima apparizione in pubblico di Lasagnin, avviene il 7 ottobre 1967, al Festival Nazionale dei Burattini e delle Marionette, tenutosi a Mantova in onore ed alla memoria del famosissimo burattinaio Francesco Campogalliani. Da quel momento, nel teatro ferrarese, Lasagnino prende il posto a fianco di Fagiolino, dello Sganapino del teatro bolognese; di fatto i due si assomigliano moltissimo nei modi e nei comportamenti.
Ben presto le tipiche battute del nostro dialetto conquistano un loro spazio, nelle rappresentazioni delle commedie classiche dei burattini che, mai prima, avevano annoverato personaggi ferraresi. A Nevio e a Giordano, quindi, il merito di aver dato vita alla maschera del nostro “Lasagnin”

L’INNOVAZIONE
Le prime rappresentazioni della Compagnia «I burattini di Nevio»  si sono rifatte alla Commedia dell’Arte : due giovani innamorati  ostacolati dai vecchi, che coronavano il loro sogno d’amore o tradimenti fra una coppia, risolti grazie all’intervento degli zanni.
Con il tempo però il numero di appassionati a questo tipo di rappresentazioni, è andato calando, con l’avvento della televisione, si è sempre più fatta strada il pensiero che collocava i burattini come spettacolo adatto ai bambini, mentre questi ultimi assistendo a rappresentazioni, quale «La Sepolta viva» o «Carlo Duca d’Aragona» si annoiavano mortalmente.
Il merito di Nevio, fu quello di comprendere fra i primi in Emilia, che era  necessario far divertire ma, soprattutto rendere partecipi i bambini, per divertire di riflesso gli adulti; decise allora di scegliere le fiabe più importanti , mantenere le maschere emiliane collocandole all’interno della fiaba e …… interrompere la rappresentazione a tratti, per far partecipare i piccoli ascoltatori.
Ecco allora nascere «La bella Addormentata» in cui Fagiolino e Lasagnino combattono la Strega malefica chiedendo aiuto e consigli ai bambini, «La lampada Prodigiosa» in cui è Fagiolino a recuperare la lampada, a chiamare il Genio, a vincere il cattivo ricorrendo ad indicazioni dei piccoli ascoltatori e a sposare la Principessa o Fagiolino e il lupo, in cui Fagiolino è il cacciatore e Sandrone il guardia caccia.

Personaggi della Commedia dell’Arte, Maschere, personaggi di Fiaba, Partecipazione del pubblico e tanta passione: questa la ricetta di Nevio.

Dopo un primo “attrito” con alcuni burattinai bolognesi che lo contestarono per aver “snaturato” lo spettacolo tradizionale dei burattini emiliani, fece seguito un periodo in cui vi fu scambio di copioni fra Nevio e coloro che lo avevano criticato, che culminò con la presenza della Compagnia di Nevio. al Festival della fameia bulgnèisa, tradizionalmente riservata solo a burattinai bolognesi.